Londra/Il ritorno di Jack lo squartatore

di Isabella Mistretta

 

– Protagonista di centinaia di romanzi gialli, culla di alcuni dei personaggi più inquietanti della storia e sfondo di lugubri e tenebrose vicende, la cupa capitale del Regno Unito non si smentisce mai, restando avvolta in una fitta nube di mistero ed ospitando tragici e spietati omicidi.

Con più di sessanta gli omicidi dall’inizio del 2018, Londra supera anche New York, famosa per l’alto tasso di criminalità; armi da taglio e da fuoco sono ormai personaggi affermati delle carneficine che si sono succedute senza sosta in questi ultimi mesi, impassibili. Le rive del Tamigi, ormai irrimediabilmente macchiate di sangue, ospitano la maggior parte di questi omicidi che, a quanto pare, fanno vacillare il buon nome di Londra: una delle città più sicure del mondo. I soggetti maggiormente colpiti sono ragazzi dai 10 a 20 anni, perché? Perché mietere tutte queste giovani vittime? Perché non puntare a persone facoltose, danarose? Stando a quanto riportato dalla polizia e dai testimoni la maggior parte dei crimini sono dovuti a dispute tra gang per il controllo del traffico di stupefacenti, ma anche le pressioni dei social non vengono sottovalutate. La maggior parte dei ragazzi londinesi porta sempre appresso un coltello, se non per la vicinanza a bande o per difesa, allora solo per “fare colpo”. L’appello della polizia, indirizzato al raccoglimento di più coltelli possibili attraverso dei contenitori posizionati per le strade, non è servito, basta osservare il numero delle vittime per trarre la conclusione che, seppur in forma anonima, nessuno è intenzionato a costituirsi; paura? orgoglio? Non possiamo sapere ciò che passa per la mente di questi criminali di strada. Alcuni credono che le forze di polizia dovrebbero intervenire attivamente e non lasciare la situazione in mano a piccoli delinquenti, nonostante questo non sembri proprio il momento di attaccare dato il taglio netto che hanno ricevuto le forze dell’ordine: 21.000 unità perse. Un’altra soluzione è stata suggerita dal presidente americano Donald Trump che afferma che il modo miglior per ridurre la criminalità sarebbe quello di consentire ai cittadini di portare con se armi, da taglio o da fuoco che siano.

 

Si è ancora in cerca di una soluzione opportuna ed in tutto questo, col passare del tempo, gli omicidi aumentano, facendosi sempre più brutali; l’ultimo crimine risale a due giorni fa: un ragazzo ventenne è stato accoltellato a morte durante la notte, la segnalazione alla polizia è delle 03:29 ora locale, in un sobborgo di Mitcham; la vittima è deceduta sul posto.

 

La paura è tanta, sembra quasi di fare un salto nel passato, tornando ai tempi in cui gli assassini erano avvolti in lunghi mantelli ed il loro capo era coperto da eleganti tube, una fitta nebbia e il dubbio: chi sarà la vittima stanotte?

La redazione ha deciso di rifarsi proprio a questo periodo storico, proponendo una pagina di giornale illustrata; quest’ultima risale al 1888, in epoca vittoriana, proprio l’anno in cui uno dei killer più famosi della storia cominciò a mietere vittime; quest’inquietante resoconto illustrato della polizia racconta uno degli omicidi di Jack lo Squartatore, assassino seriale mai identificato.

 

Durante le gelide e buie notti Londinesi, Jack colpiva per poi ritirarsi nell’ombra, oscuro; così era e così è tutt’ora; imitazione? Chissà. La storia si ripete, ma mai senza conseguenze.

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