Terrorismo/Ecco come annientarlo

a cura della redazione Vita Quotidiana

IL TERRORISMO FA PAURA ?

La paura: una delle emozioni primarie sia del genere umano che animale. Tramite questo sentimento, noi mostriamo la nostra parte più interiore, quella parte che, costantemente, ci convince a non agire, a non fare niente. Il terrorismo si basa esattamente su questo: nell’incuterci timore finché non decidiamo di arrenderci e smettere di vivere.

Cosa dovremmo fare quindi? Forse non esiste una vera risposta a questa domanda, però possiamo provare a trovarla. Probabilmente, essa consiste nel riprenderci la nostra libertà, quella libertà che ci è stata tolta dalle braccia e gettata in un cassonetto; quella libertà che ci permette di vivere, di viaggiare, di non farci intimidire.

Cicerone disse: “La libertà non consiste nell’avere un buon padrone, ma nel non averne affatto”; dobbiamo diventare padroni di noi stessi e vivere ogni attimo facendoci guidare dalla nostra testa, non dalla paura.

I GIOVANI DI FRONTE AL TERRORISMO

In un clima di tale tensione, generata soprattutto dagli ultimi attentati, è inevitabile che ognuno crei una propria opinione su ciò che sta accadendo.

Attraverso la televisione, i giornali e i siti web, ci vengono fornite tutte le informazioni necessarie per documentarci e diventare coscienti su ciò che avviene nel mondo, avendo così la possibilità di conoscere i fatti senza filtri, senza il rischio di essere influenzati dall’opinione generale.

Chiedendo ai giovani che cosa pensino di questa situazione tutt’altro che tranquilla, però, è facile notare come la maggior parte dei ragazzi abbia la medesima opinione.

È convinzione di tutti che questa situazione di tensione non debba ostacolare la nostra routine o impedirci di viaggiare: al contrario, il miglior modo per andare avanti senza perdere la speranza è vivere appieno le nostre vite, senza alcun timore, guatdare il lato positivo e renderci conto che non esistono solo  minacce e guerre.

A differenza della maggior parte degli adulti, in genere, i giovani riescono a non scoraggiarsi e a vivere senza il timore che possa accadere qualcosa di brutto. La forza dei ragazzi consiste nel non lasciarsi abbattere dalle brutte notizie e nel sapersi rialzare sempre fiduciosi, nella speranza che le cose cambieranno.

MANIFESTAZIONI CONTRO IL TERRORISMO:  SERVONO VERAMENTE?

Come possiamo reagire ai continui atti di terrorismo? Come contrastarli?

Si è già verificato più volte che persone di giovane età siano scese in piazza con lo scopo di protestare e testimoniare contro guerre e stragi di persone innocenti; una delle più recenti occasioni è avvenuta lo scorso dicembre  ad Alessandria, Novi e Serravalle, dove un grande gruppo di giovani musulmani si è lanciato in un corteo di protesta.

Eppure, non è certamente in questa maniera che potremo porre fine a questo terrorismo mondiale.

IL TERRORISMO NON CI SPEGNERÀ 

Alla luce di tutti questi episodi è quindi facile perdere la speranza e arrendersi di fronte a un mondo ingiusto. È vero, i terroristi riescono a spegnere tante, troppe vite e ci sentiamo impotenti di fronte a questo, ma non dobbiamo permettergli di distruggere l’umanità.

Smettere di vivere, farci sopraffare dalla paura e vedere solo il male nel mondo implica ammettere la loro vittoria. Se vogliamo davvero lottare bisogna credere nel bene, cercarlo e continuare a sognare rimanendo sempre più uniti; ogni vittima deve responsabilizzarci e condurre la nostra esistenza appieno, con una vita in più dentro noi, così che ogni morte non sia sprecata.

Una celebre frase di Paolo Borsellino afferma “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”, dunque vogliamo davvero che il terrore ci annienti? Vogliamo dargli tutta questa importanza?

Forse questo è anche il vero significato della canzone “Imagine” di John Lennon: rimanere uniti e aver fiducia l’uno dell’altro è l’arma più grande che abbiamo, per annientare il male e renderlo sempre più impotente.

 

Io mi rifiuto di non viaggiare, di perdere fiducia negli altri e arrendermi al male. So che c’è tanto bene nel mondo e lo voglio trovare. Un giorno morirò ma solo perché avrò vissuto, perché vivere significa reagire e credo fermamente che sia sempre possibile. Io dico no al terrorismo, e tu?

 

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