Il Venezuela, terra di prigionieri e terrori

a cura della redazione Vita Quotidiana

– Cosa succede quando agli uomini vengono tolti i diritti di essere umano?

Il Venezuela, un paese dove il popolo vive nella estrema povertà, dove le persone non hanno denaro per mangiare, tanto da frugare nella spazzatura per sopravvivere, dove le malattie sono sempre più frequenti e nocive e i farmaci sempre meno reperibili, dove tante, troppe vite di neonati e di donne che partoriscono si spengono in un attimo, dove, soprattutto, i diritti umani non sono considerati.

Da mesi il paese è teatro di importanti manifestazioni, proteste e marce contro il presidente Maduro per la grave situazione in cui si trova la popolazione, che chiede a gran voce libertà, ossia trovare in se stessi il principio delle proprie azioni. Ogni giorno, invece, la vita di queste persone è dettata dalla paura: la paura di esporre la propria opinione, di differenziarsi da ciò che impone lo stato, di esprimere il proprio modo di essere. Come ci sentiremmo ad uscire di casa senza la certezza di poter tornare? A dover reprimere ogni pensiero personale? A essere privati della democrazia, della possibilità di provare a cambiare il governo e dunque di cercare di uscire da una crisi che dura da anni e soffoca vite?

Non possiamo restare indifferenti di fronte a questo ed all’ignoranza generale degli altri paesi: queste persone lottano per cambiare il proprio destino e soprattutto quello dei loro figli e dei loro nipoti. Queste persone non si vogliono arrendere diventando dei robot. Queste persone si rifiutano di perdere i propri diritti e la loro umanità. La situazione tragica del Venezuela permane da troppo tempo: è ora di cambiare.