DIARIO SCOZZESE/Day 8 – Otto giorni dopo

6:30: suona la sveglia, la spengo e torno a letto.

Mi sveglio di soprassalto perché il mio compagno di stanza Alberto salta sul letto e sull’altro compagno di stanza, Federico. In un ritardo inconcepibile io e Alberto ci vestiamo e corriamo a prendere il tram, sul quale, per fortuna, riusciamo a salire.

Dopo un viaggio interminabile, nel quale abbiamo cambiato mezzo e abbiamo preso un bus, io Alberto, Andrea e Valentina arriviamo finalmente a lavoro nel bellissimo porto di Edimburgo che durante i giorni passati nell’azienda che ci è stata assegnata ho trovato molto simile a Sampierdarena.
A lavoro mattinata piatta, abbiamo cercato materiale sulle leggende scozzesi per scrivere un articolo definitivo sul mostro di Loch Ness, ma purtroppo con scarso risultato.
Alle 14 prendiamo l’autobus per tornare finalmente in hotel, era stata una giornata stancante, così stancante che ci siamo addormentati sul bus e siamo arrivati all’aeroporto, il capolinea.

Una volta tornati davvero in hotel abbiamo fattto un lavoro di condivisione con il fine di creare una coesione più forte tra noi ragazzi. Siamo stati divisi prima in coppie, poi in trii e infine tutti insieme. Nonostante l’imbarazzo iniziale sono riuscito a conoscere ragazzi del gruppo con cui non mi ero mai relazionato e ritengo sia anche una delle attività più significative del viaggio almeno finora.

Dopo una cena insufficiente a base di pesce fritto con unto aggiuntivo e patatine fredde concludiamo la giornata e ci dirigiamo verso il centro commerciale dove il gruppo si cimenta in sport come bowling, biliardo e air hockey con una competitività inaudita che con gufate e trash talking ha posto fine ad amicizie di lunga data.

Da evidenziare le prestazioni di Perrone e Me medesimo nel bowling, arrivati rispettivamente primo e secondo; nel biliardo Alberto detto “shotgun” e G. Timossi e nell’air hockey Riccardo l’imbattibile.