E se in quinta si andasse a lavorare all’estero?

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di Camilla Groppo

Quest’anno alcuni studenti si sono sentiti “cavia” di un progetto tutto nuovo in ambito scolastico, ma forse i loro sacrifici di saranno ripagati in quinta.
L’obbligatorietà dell’alternanza scuola-lavoro, e il fatto che essa debba essere coerente al percorso formativo, sono le novità integrate dalla recente riforma della scuola. Per far sì che questo accada, la dirigenza ha deciso di coinvolgere il triennio dividendo il percorso di anno in anno, ma quello che più ci stupisce arriverà presumibilmente in quinta. A seconda dei risultati dei test psico-attitudinali, che saranno analizzati Giovedì 17 Marzo dallo psicologo della scuola, si decideranno per l’anno prossimo alcuni percorsi lavorativi basati sui singoli individui, che avranno la possibilità di scegliere l’attività che li appassiona maggiormente. Grazie a questo gli alunni di quinta potrebbero avere la grande opportunità di partecipare ad uno stage lavorativo all’estero, che la presidenza ha l’obiettivo di rendere accessibile a tutti. Abbiamo tante idee interessanti, ma molte normative, che potrebbero stravolgere tutto, devono ancora essere emanate. Se i progetti saranno sviluppati come da programma, noi studenti avremo un grande chiarimento per quanto riguarda la scelta di un percorso sia universitario che lavorativo, concentrandoci nel capire quello che ci appassiona e che potrebbe essere parte integrante del nostro futuro.

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