#Oltrelacattedra e #Sharethescience: Maria Rosa Mucciarelli

di Martina Turra

– Questa settimana #Sharethescience ha intervistato uno degli emblemi della nostra scuola, la Professoressa Mucciarelli, la quale ci ha parlato del suo percorso di studi in ambito scientifico e ci ha sorpresi con alcune rivelazioni clamorose.

Come si è appassionata al mondo della scienza?

“Mi sono appassionata al mondo della scienza all’Università. Ho deciso di frequentare una facoltà scientifica in seguito alla maturità poiché mi piaceva studiare tutti gli aspetti della natura e in particolare gli organismi viventi, quindi la vita e tutto ciò che è collegato a essa.”

Ha sempre avuto le idee chiare su cosa avrebbe fatto in futuro oppure anche lei ha avuto delle indecisioni?

“La facoltà che avevo scelto aveva come sbocco principale l’insegnamento. L’idea di insegnare mi è sempre stata piuttosto congeniale. Ho avuto qualche ripensamento verso la fine dell’Università perché mi sarebbe piaciuto anche fare ricerca, ma mi sono resa conto che non si trattava di un percorso ben definito e ho deciso di mantenere il mio vecchio proposito e appena laureata ho deciso di fare il concorso per insegnante. Però non ho mai avuto ripensamenti sulla strada che ho intrapreso.”

C’è stato qualcuno o qualcosa che l’ha spinta a intraprendere la facoltà di scienze naturali?

“Sinceramente no. Ho deciso io di intraprendere quest’Università in un modo abbastanza particolare:ero seduta sul binario della stazione a Genova Sampiardarena e stavo guardando le varie materie delle facoltà quando ho realizzato ciò che volevo fare.
Sono sempre stata propensa per l’ambito scientifico e mi sono ritrovata indecisa tra biologia, geologia e scienze naturali e alla fine ho capito che quest’ultima era quella più congeniale alle mie aspirazioni.”

Lei ormai è un’istituzione qui al Da Vigo. In che modo le piace rapportarsi con i ragazzi?

“In tutti questi anni, da quando ho iniziato a insegnare, sono cambiate tante cose, inclusa me stessa. All’inizio avevo l’idea di trasmettere tutte le mie conoscenze in quanto ero molto delusa dal mio apprendimento liceale durante il quale avevo imparato poco. In seguito però cominciando a rapportarsi con i ragazzi si inizia a vedere come è la realtà e l’obiettivo principale non ricade sulla quantità ma sul piacere di trasmettere passione e curiosità a chi mi si trova davanti.”

Ho sentito molti ragazzi parlare del fatto che vorrebbero intraprendere, concluso il liceo Linguistico, un’Università come Chimica o Biologia. Cosa consiglierebbe per rapportarsi a una scelta del genere?

“Innanzitutto ci troviamo in un liceo e al termine di questo percorso ogni studente dovrebbe poter intraprendere qualsiasi indirizzo universitario. Giustamente la parte linguistica è più approfondita, ma durante questi anni si comprendono realmente quali sono le proprie inclinazioni. Lo scopo reale del liceo linguistico è quello di fornire delle competenze di cui poter usufruire dopo la laurea, sia essa in ambito umanistico che scientifico, perché possono aiutare a trovare lavoro.”

E invece cosa consiglierebbe a un ragazzo che si trova in difficoltà con lo studio di queste materie?

“Bisogna capire innanzitutto le ragioni di tale difficoltà. Se il problema è una scarsa comprensione delle tematiche trattate allora bisogna chiedere ulteriori spiegazioni, senza aver timore di essere giudicati. Se invece la difficoltà è dovuta a un metodo di studio sbagliato si consiglia soprattutto di lavorare sulle immagini e sulle mappe concettuali che possono aiutare a memorizzare le varie definizioni. Sono i due problemi maggiori che si possono riscontrare ed è consigliato solitamente di provare a cambiare il proprio metodo di studio.”

Ha ancora un sogno nel cassetto che vorrebbe realizzare?

“Probabilmente si,ci sarà ancora qualcosa perché se no sarei triste e annoiata. Dal punto di vista lavorativo sono soddisfatta perché nel tempo mi sono sempre trovata a mio agio. Mi piacerebbe fare la riforma della scuola(ndr risate della classe). Bisognerebbe cambiare la scansione degli anni scolastici e soprattutto le materie studiate durante i vari percorsi formativi. Si è soliti riempire gli studenti di informazioni senza che poi ci sia il tempo di apprendere tutte queste nozioni. Riguardo alla nuova riforma della scuola, la questione della media del 6 potrebbe sembrare di togliere un po’ di importanza allo studio di certe materie. Per come la vedo io toglierei definitivamente l’Esame di Stato, che è totalmente superfluo in quanto ormai tutte le Università effettuano dei test d’ingresso.”

Nelle decisioni è giusto seguire il cuore o la testa?

“Secondo me, non esiste solo il cuore o solo la testa. Le decisioni importanti partono da un impulso emotivo, per cui il cuore ci indica la direzione da intraprendere, successivamente quando ci si trova davanti alle varie opzioni bisogna cominciare a pensare alle varie possibilità che avremo in futuro. È anche vero che se si decide di fare una cosa con passione determinazione, si potrà arrivare ovunque. Ma il pensiero al futuro deve sempre esserci.”

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