di Alessia Terrile

– Un’assemblea diversa dalle altre quella che ieri si è tenuta al liceo Nicoloso da Recco. Un uomo, con una storia difficile da raccontare, si è messo a disposizione di noi studenti per renderci partecipi di quei terribili avvenimenti
al fine di «ricordare una tragedia dimenticata ed i compagni che non ci sono più». Un sopravvissuto, questo è Nanni Pizzorni, che nella sala consiliare gremita di ragazzi ci racconta gli agghiaccianti momenti durante il terremoto in Nepal. Quattro abili alpinisti, partiti verso le vette più famose del mondo per esplorare dei canyon ad alta quota. Avevano già portato tutta l’attrezzatura necessaria al campo base e stavano aspettando una giornata di bel tempo nel piccolo villaggio di Langtang, a circa 4000 metri d’altitudine. E’ il 25 Aprile 2015, anche oggi il cielo è nuvoloso ed il gruppo è costretto a rimandare ancora la scalata. E’ circa mezzogiorno, e arriva la prima scossa. E’ lieve e breve, ma Nanni e Oskar si precipitano fuori di casa. Seconda scossa. Questa volta la potenza registrata è di magnitudo 7.9 sulla scala Richter e la casa dove alloggiavano i quattro alpinisti crolla, con Gigliola e Pino ancora dentro. La vera tragedia però inizia quando, poco dopo, si abbattono sul villaggio con una velocità di 400 km/h più di 10 km^2 di ghiaccio staccatosi dalla montagna sovrastante. Ogni cosa viene seppellita e per Oskar e Gigliola è la fine del viaggio. Gli altri due, seppure in non ottime condizioni, riescono a uscirne vivi e, grazie all’aiuto di molte persone, a raggiungere l’ospedale di Kathmandu e la salvezza. Ora Nanni continua ad amare le escursioni in montagna e cerca di far giungere al cuore di più persone possibili la sua storia. Per non dimenticare quello che è stato, per non dimenticare che c’è ancora bisogno di aiuto, che ci sono persone che stanno ancora tentando di ricostruirsi una vita dalle macerie.