di Alessia Terrile

– Come modifica un piccolo atto di solidarietà la giornata di qualcun’altro? Un ragazzo in corriera si siede dietro di me. Mi rendo conto che il sedile che ha scelto è quello che avevo precedentemente scartato perché bagnato dalla pioggia. Pondero dentro di me se girarmi a dirglielo o meno. Decido di farlo. Con uno sguardo riconoscente il ragazzo mi ringrazia e cambia posto. Ecco, grazie a me quel ragazzo oggi non arriverà a casa con i pantaloni bagnati. E’ una stupidaggine, una piccolezza. Avere evitato di bagnarsi non gli cambierà di certo la vita, ne l’averglielo detto cambierà la mia. Oggi però quando quel ragazzo ed io torneremo a casa saremo entrambi un poco più felici: il primo per l’essersi evitato una sorpresa spiacevole una volta sceso e l’altro per la consapevolezza di aver prolungato di un secondo la felicità di un’altra persona. Un avvenimento banale, il mio, che però mi ha portato a riflettere sull’importanza delle piccole cose, quelle che sembrano insignificanti all’apparenza ma con un potere immenso. Sarà che io da sempre desidero lasciare un ricordo di me al mondo, che stia cercando un modo per usare la mia vita al meglio, lasciando un impronta positiva sul prossimo, non sprecando un singolo attimo. Io che vorrei fare le cose in grande, imprimendo il mio nome nella storia come tutte quelle persone di cui leggo nei libri. Molte volte però prevale lo sconforto: quando i sogni sono troppo grandi spaventano; la paura di fallire, di non avere alcuna possibilità, è tanta. Oggi però con una parola ho potuto migliorare in una minuscola parte la giornata di qualcuno. Che sia forse questo il punto di partenza? Un’azione insignificante, seguita da un’altra e un’altra ancora, non può forse diventare qualcosa di più? Un piccolo passo verso quel sogno che sembra così lontano, un passo per allontanarsi da questo presente piovoso. Un passo verso un futuro che si spera sia sempre più «asciutto».