Da Vigo, il teatro fa scuola (e diverte)

di Angelica Zarafa

– Lo scorso 22 dicembre la palestra del liceo Da Vigo ha ospitato il cantastorie Franco Picetti e l’attrice Stefania Caudullo. Dopo aver assistito al loro spettacolo “Orlando Furioso”
ho avuto l’opportunità di intervistare entrambi.
Ecco ciò che ho domandato loro.

Com’è nata l’iniziativa di questo spettacolo?

Ormai fuori dall’età scolastica – inizia Franco – mi sono messo a rileggere l’opera per merito di Italo Calvino. Quest’ ultimo, infatti, ha scritto trasmissioni radiofoniche sull’Ariosto e io me ne sono innamorato subito. A scuola non riuscivo a comprendere la bellezza di questo racconto perché ero obbligato a studiarlo.

Anche per me – continua Stefania – la passione per Ariosto è nata fuori dalla scuola grazie al puparo, nonché contista, Mimmo Cuticchio. Egli mi ha insegnato ad usare i pupi siciliani, con i quali si possono raccontare – come avete potuto vedere prima – le gesta dei paladini di Francia e del cavaliere Orlando.

Franco com’è nato l’amore per la narrazione orale?

Ho sempre cantato nella mia vita, però la narrazione orale mi affascina molto dato che, oramai, non la pratica più nessuno. La figura dell’uomo che racconta una storia dal vivo, il cantastorie appunto, era già in uso nel Medio Evo. Si pensi, per esempio, al giullare o al menestrello. Ogni cantastorie accompagna la “Cantata” con uno strumento: io suono la chitarra. Mi piace raccontare diversi tipi di storie e in diversi contesti: di solito diffondo i miei racconti al Gaslini, nelle piazze e nelle scuole.

Stefania come nasce, invece, per te la passione per il teatro?

Mio padre fa teatro, quindi mi è venuto naturale seguire le sue impronte fin da bambina.

Ho notato che la piccola sceneggiatura è stata realizzata a mano, chi è il creatore?
Il disegni sono del nostro amico Pierluigi Gagliardi che si è ispirato all’opera dei pupi e alla pittura dei carretti siciliani.

Grazie per la vostra disponibilità e buona continuazione.
Grazie a te.