Carlo Giuliani/Il volto di chi si ribella all’ingiustizia

di Linda Di Sansebastiano

– Un volto insanguinato, il volto di un ribelle. Un volto coperto dal passamontagna, diventato simbolo di tutti coloro che si impegnano nella difesa dei diritti di chi è schiacciato dalla legge del più forte.

Carlo Giuliani, “il ribelle di Genova”: per alcuni era un teppista, per altri un martire. Noi vogliamo ricordarlo per riflettere su cosa sia davvero la giustizia.

 

La storia

Genova, 20 luglio 2001.

Movimenti no-global e associazioni pacifiste sono protagonisti delle manifestazioni di dissenso attuatesi durante la riunione dei capi di governo del G8, all’epoca gruppo degli otto maggiori paesi industrializzati.

Quello che sarebbe dovuto essere un corteo pacifico si trasformò ben presto in una serie di scontri violenti tra forze dell’ordine e manifestanti. Tra i numerosi feriti, di entrambe le parti, trovò la morte Carlo Giuliani, ferito da un colpo di pistola proveniente da una vettura delle forze dell’ordine. Ne è la prova una foto che lo ritrae con in mano un estintore, a 4 metri di distanza dalla vettura, dalla quale spunta una pistola che mira su di lui. Si divulgarono in fretta versioni discordanti sulla vicenda ed infine, il carabiniere non fu ritenuto responsabile e venne assolto.

Inoltre, il giorno successivo ebbe luogo la violenta irruzione nella scuola Diaz, che contò 61 feriti e finirono sotto accusa 125 poliziotti. Nel 2015 la Corte europea dei diritti umani riconobbe la violazione di più diritti umani.

 

Chiediamoci cos’è la giustizia

Chiediamoci se è giustizia una dea bendata anche quando sporca di sangue. Chiediamoci se difendere dei diritti o la propria giustizia significhi essere dei ribelli.

Carlo è una vittima della violenza ed è diventato il simbolo del conflitto tra ingiustizie convenzionali e giustizie ribelli, un conflitto che sembra non trovare pace.

 

Il documentario

Nel 2002 uscì il documentario “Carlo Giuliani, ragazzo” diretto da Francesca Comencini, con lo scopo di fornire una fedele ricostruzione dell’ultimo giorno di vita dell’attivista genovese, in cui si alternano riprese del corteo a poesie e scritti del ragazzo.