Gambia/la rivoluzione dell’Africa

Di Samuele Roma
Quando un paese decide di cambiare davvero: Gambia, un esempio per il continente
L’1 dicembre in Gambia si sono tenute le elezioni presidenziali. Il presidente in carica Yahya Jammeh ha perso accettando la propria sconfitta. Questo avvenimento sembrerebbe una cosa scontata o normale per noi, ma in Africa,dove solitamente il potere viene ottenuto tramite colpi di stato o con votazioni non regolari, per i media l’accaduto potrebbe causare un vero e proprio terremoto politico,in quanto ciò rappresenti una svolta  a dir poco sorprendente, che nessuno si sarebbe aspettato,soprattutto in Gambia.
COS’È IL GAMBIA 
Il Gambia è lo stato più piccolo del continente africano,delle dimensioni dell’Abruzzo. È completamente circondato dal Senegal, fatta eccezione sulla costa, allo sbocco nell’Atlantico dall’omonimo fiume che ne percorre il territorio.Gli abitanti sono circa 2 milioni e le maggiori fonti di guadagno per il paese sono il denaro inviato dai gambiani all’estero ed il turismo.
In un contesto tale è  molto semplice truccare le elezioni corrompendo i votanti.
FUORI IL VECCHIO 
Yahya Jammeh è il perfetto esempio di leader e dittatore africano. Egli ha acquisito il potere grazie a un colpo di stato nel 1994 e durante la sua carica  (durata 22 anni e rinnovata varie volte,sempre attraverso la corruzione) ha imprigionato e fatto assassinare i suoi oppositori,espulso dal paese i giornalisti stranieri, ed affermato di avere poteri speciali di guarigione. Egli aveva inoltre la convinzione di potere governare per un miliardo d’anni, come disse in un intervista alla BBC.
DENTRO IL NUOVO    
Il nuovo presidente è l’imprenditore Adama Barrow,un “presidente per caso”, come riporta il New York Times,perché egli è  diventato il solo candidato alle elezioni dopo che altri membri del suo partito sono stati arrestati.Barrow si è trasferito a Londra nel 2000 dove ha lavorato come guardia in un negozio, e successivamente  e’ tornato in patria nel 2006 dove ha aperto una sua impresa. Facendo parte del Partito Democratico Unico, egli ha sfruttato le sue capacità per far concordare i partiti in opposizione a Jammeh,assicurandosi la vittoria.
Durante la sua campagna ha detto che avrebbe migliorato economia e sanità del paese e che avrebbe reso gratuita l’istruzione scolastica di base. Dopo la sua elezione ha detto: “Penso che Dio mi abbia eletto per salvare il Gambia e per iniziare un cambiamento”.
UN ESEMPIO IMPORTANTE  

 

Un piccolo stato come il Gambia è riuscito per la prima volta nella sua storia a deporre democraticamente un leader autoritario. Dal 1965 infatti non vi era mai stata una votazione regolare.
È un grande passo, non solo per il Paese, ma per tutta l’Africa, considerando che tra tutti i governi autoritari africani quello del Gambia era quello con meno speranze di cambiare e di diventare un esempio per gli altri stati. Da troppo tempo i gambiani aspettavano di sentirsi dire che il loro paese fosse nelle loro mani e finalmente sono riusciti a eleggere un leader che hanno scelto personalmente e che può iniziare un cambiamento di cui tutti hanno bisogno.

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