Le ferite invisibili

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di Jessica

“In questa generazione ci pentiremo non solo per le parole e per le azioni delle persone cattive, ma per lo spaventoso silenzio delle persone buone.”
Martin Luther-King

Prese in giro, dispetti, sgambetti e minacce… Tutto comincia da queste “piccole” cose che all’improvviso, col passare del tempo, diventano impossibili da sopportare.
Cerchi di fidarti di qualcuno e così confidi quello che senti, quello che ti sta succedendo ad una persona che pensi possa sostenerti. Finalmente ti sei liberato di un peso, ora inizi a sperare che tutto cambierà… Ti sbagli, tutti sottovalutano la situazione e magari adesso non si tratta più soltanto di dispetti. La tua famiglia ti sostiene, fa tutto quello che può, ma non basta perché hai la sensazione di avere tutto il mondo contro.
La gente pensa che sia più facile “soffocare” le tue parole, perché per loro chi ti fa del male è la vera vittima da recuperare. Sei solo, persino i tuoi migliori amici ti hanno voltato le spalle, si sono schierati perché spinti per la paura dalla parte del colpevole, invece di comprendere te.
Sprofondi allora in un mare di emozioni che non ti lasciano sperare, inizi a chiederti se non sei tu ad essere sbagliato. È un’idea troppo difficile da accettare perché tu non pretendi nulla, se non di ritrovare la tua serenità. Pensi di essere forte, di riuscire a saltare questo ostacolo ma poi ti chiedi: “Perché tutti quelli che dovrebbero dare il buon esempio – e in questo momento esserci – ignorano le mie richieste d’aiuto?”
Improvvisamente accade qualcosa, tutto ti crolla addosso e tu non lo puoi più sopportare.
Questa è la realtà, solo chi ha passato questa brutta esperienza può capire lo stato emotivo di un ragazzo vittima di bullismo. Dobbiamo aprire gli occhi, liberarci dalla morsa dell’omertà. Bisogna parlare del fenomeno del bullismo perché esiste e la scelta di ignorarlo non ci aiuterà a combatterlo.
Vogliamo migliorare qualcosa nel mondo? Il miglior modo per farlo è aiutarsi a vicenda.
Il grande desiderio dell’uomo è la felicità, ma se questa gli viene portata via da qualcun altro è difficile da riconquistare…
L’ultimo caso concreto di bullismo ha riguardato una ragazzina di 12 anni che, esasperata dalle continue prese in giro e i dispetti dei compagni, ha deciso di lanciarsi dalla finestra della sua cameretta.
Fortunatamente una tapparella al piano inferiore l’ha salvata e ora la piccola riporta dei politraumi, ma è fuori pericolo. In queste situazioni si creano sempre conflitti per capire chi ha le colpe, ma tutti davanti a fatti del genere dobbiamo sentirci colpevoli “chi per negligenza e chi, magari, per semplice impotenza”.

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