L’imPENnata nazionalista in Francia

Di Alice Cocurullo

#FREXIT E LE PEN, NUOVO FENOMENO ANTIEU
– Pochi giorni fa l’Europarlamento ha dichiarato Marine Le Pen, in corsa alla carica di presidente del consiglio all’Eliseo francese, sospettata di aver utilizzato migliaia di euro per retribuire alcuni collaboratori – quali la storica collaboratrice personale Catherine Griset ed il bodyguard Thierry Légier – i quali però non si sono mai presentati a Strasburgo o a Bruxelles. La presidentessa di Front National ha risposto all’accusa denunciando l’Olaf, l’ufficio europeo per la lotta antifrode. La sua risposta: “È una persecuzione degli eurocrati”, e si rifiuta di restituire i 340mila euro che l’Olaf ha chiesto di esonerare dal budget dedicato ai suoi rimborsi.

LE DICHIARAZIONI

Nonostante le forti accuse, Le Pen continua la sua corsa.
Sul palco del Palais des Congres di Lione ha infatti espresso le sue iniziative durante il primo comizio elettorale in vista delle presidenziali del 23 aprile e del 7 maggio davanti a più di 3.500 persone. Quali? La presidentessa del FN vuole uscire dall’UE.
“Questa è casa nostra”, Trump e la Brexit “hanno indicato la via”, “Il risveglio dei popoli contro le oligarchie può diventare realtà”, “L’UE è un fallimento”, “Non credete alla visione egoistica di questi contabili. Il nostro è volontarismo e patriottismo”: queste le sue drastiche parole.

IL PROGRAMMA POST FREXIT

Tramite la #Frexit si dichiara dunque contro all’Europa, considerandola ultraliberale e causa dell’avanzata del fondamentalismo islamico in Francia.
In caso di vincita alle elezioni, promette di riottenere la valuta nazionale e le sovranità legislativa, territoriale e di bilancio tramite un negoziato di sei mesi con Bruxelles. Bloccherà l’immigrazione di massa, concederà ai cittadini francesi la precedenza per ottenere un posto di lavoro, abrogherà lo ius soli, eliminerà gli aiuti medici di Stato ed instituirà un bonus per i residenti meno abienti. Il suo piano militare consisterà nell’uscire dalla Nato e nel modificare la spesa conferita all’esercito francese portandola al 2% della spesa pubblica.

IL PROGRAMMA POST FREXIT ANTI ISLAM

Ma la sua attenzione, a due giorni dall’aggressione contro i militari al Carrousel du Louvre di un estremista islamico, è posta infatti su questa categoria di persone. La sua idea è intenta a chiudere i centri in cui predicano gli islamici radicali e di schedare i francesi sospettati di fondamentalismo con una “S” – ovvero sotto il controllo dello Stato – che verrano poi puniti con una pena di “indegnità nazionale”.
Visti i movimenti del presidente americano Donald Trump (di cui puoi leggere qui), la Le Pen si è fatta ispirare sulla questione dell’immigrazione, volendo indirizzare il Paese su una rotta sempre più destrista.

FREXIT, BREXIT E ANTIEUROPEISMO

L’antieuropeismo, è sempre più in agguato nel continente. Il Regno Unito lascerà presto l’UE (puoi leggere qualcosa sulla Brexit qui: https://sharing.school/brexit/), ma nel frattempo, nella giornata del 6 febbraio, la premier britannica Theresa May ha rivelato alla Camera dei Comuni che lo Stato è ormai “più povero” e i suoi servizi pubblici “più deboli” senza il contributo dei lavoratori dai Paesi UE. Forse seguire l’esempio degli inglesi sarebbe dunque un po’ sconveniente da parte dei francesi. In attesa delle elezioni per le presidenziali, aspettiamo nuovi riscontri sul programma elettorale della Le Pen e degli avversari François Fillon ed Emmanuel Macron.

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