Una legge contro il cyberbullismo: fermiamo la violenza!

di Maria Teresa Medone

– Il cyberbullismo è una tipologia di bullismo che avviene virtualmente: il termine indica un tipo di attacco continuo, ripetuto ed offensivo attuato mediante gli strumenti della rete. Un attacco che sarebbe rimasto impunito se non fosse stato per la nuova legge!

La diffusione del cyberbullismo

Attualmente i casi di cyberbullismo corrispondomo al 34% dei casi di bullismo. Il fenomeno si è sviluppato a partire dal 2000 con la diffusione di
Internet ed è diventato ancora più frequente negli ultimi anni con il boom dei social.
Questo viene spesso considerato un fenomeno peculiare dell’adolescenza ma, anche se in minore quantità, vi sono stati molti episodi anche tra gli adulti.

Una nuova legge

La sempre maggiore diffusione del cyberbullismo ha portato all’approvazione di una legge per contrastarlo. Quest’ultima prevede la legalizzazione del diritto all’oblio, che consiste nella possibilità di richiedere l’eliminazione di tutti i profili di una persona creati sul web, e la presenza nelle scuole di un docente che si occupi dell’educazione anti-cyberbullismo e della tutela degli studenti.

Cyberbullismo il peggiore tipo di bullismo

Per vari motivi il cyberbullismo può essere considerato più pericoloso rispetto al normale bullismo.
Infatti molte sono le differenze tra questi due fenomeni che fanno soffrire maggiormente le vittime del bullismo virtuale.
Innanzitutto, utilizzando questo tipo di bullismo, si mantiene l’anonimato del bullo e così aumenta lo stress che una persona subisce. In realtà non sarebbe così difficile  scoprire chi è colui che diffonde notizie infamanti e fa altre cose che compromettono l’immagine della vittima, ma putroppo chi subisce le pressioni di un bullo spesso esita a rivolgersi a qualcuno per risolvere il problema perché teme che la situazione peggiori.
Inoltre un altro aspetto che rende il cyberbullismo pericoloso è l’assenza di limiti temporali e spaziali. Infatti il bullo che utilizza la rete come tramite per ferire la sua vittima può offenderla in qualsiasi momento della giornata ed essa può notare le offese ricevute seplicemente guardano il proprio smartphone.

Non bisogna rimanere indifferenti ma si deve intervenire

Non si conoscono ancora i veri motivi per cui una persona diventi un bullo, ma varie sono le ipotesi pensate dagli psicologi e da vari studiosi. Molti sostengono che il desiderio di alcune persone di “praticare bullismo” dipenda da una infanzia traumatica caratterizzata da poco affetto dei genitori. Sarebbe sbagliato pensare che questa sia l’unico motivo, perché la psicologia di ogni persona è molto complessa; infatti non è detto che chi ha vissuto un’infanzia difficile diventi per forza un bullo.
Anche se è difficile determinare un’unica causa che provoca questo fenomeno si può cercare di limitarlo, comprendendo che tutti abbiamo eguali diritti e che quindi nessuno deve essere escluso o ancora peggio deriso. Ma soprattutto bisogna imparare a non rimanere indifferenti e ad intervenire. Se noi siamo vittime di cyberbullismo chiediamo aiuto ai nostri amici e familiari e se invece la vittima fosse qualcuno che conosciamo interveniamo in modo tale che esso stia meglio.

Il bullismo è un  problema sempre più diffuso: molte sono le campagne contro di esso e a questo proposito sono intervenute anche alcune persone famose… ecco qui alcuni esempi
www.sharing.school/combattere-bullismo-la-forza-del-cuore/