Referendum/Perchè votare sì

di Luca e Arturo

– Il 4 dicembre 2016, dalle 7 alle 23 gli italiani maggiorenni avranno la possibilità di andare a votare al referendum per approvare o respingere la riforma della seconda parte della costituzione, già approvata dal parlamento.
Il referendum lascerà intaccata la prima parte della costituzione riguardante i principi fondamentali (art. 1-12) e i diritti e i doveri dei cittadini (art. 13-54).
In questo articolo andremo a illustrare i motivi per cui sarebbe utile votare SI.
In Italia, a differenza della maggioranza delle democrazie parlamentari, esiste il bicameralismo perfetto (o paritario). Ciò significa che entrambe le camere (Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica) hanno gli stessi poteri legislativi e di fiducia al Governo.
Dopo il referendum continueranno a esistere le due camere, ma avranno due funzioni separate, risolvendo quindi l’effetto collaterale del fenomeno di “ping-pong” tra esse. Sono anni infatti che l’approvazione di una legge viene rimandata e si prolunga nel tempo a causa delle innumerevoli discordanze tra le camere.
Il potere legislativo verrà affidato generalmente alla Camera e quindi il voto di fiducia al Governo spetterà solo a essa, determinando un sistema più operativo ed efficiente. Il Senato diventa invece una camera di compensazione tra lo Stato e le regioni, diminuendo pertanto le liti tra i due enti, occorse dopo la riforma del Titolo V (2001) che cercò di implementare il federalismo dividendo i poteri tra stato e regione.
Il numero dei senatori subirà un calo passando da 315 a 100: numero che includerà 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 nominati dal presidente della repubblica. Inoltre verrà eliminata l’indennità parlamentare (mantenendo però l’immunità). Questi due fattori porteranno sicuramente ad una riduzione dei costi della politica.
Il Consiglio Nazionale per l’Economia e il Lavoro (Cnel), dato il suo fallimento nell’intento di essere un organo consultivo verrà abolito contribuendo ad un ulteriore risparmio.
Per il referendum di tipo abrogativo, ossia con lo scopo di eliminare una legge esistente, verranno richieste un maggiore numero di firme e una diminuzione dei livelli del Quorum, che si baserà sui votanti delle precendenti elezioni. Verranno introdotti inoltre i referendum propositivi, al fine di proporre una legge da discutere in Parlamento, e di indirizzo, che potranno dare linee guida per l’implementazione delle leggi. Queste modifiche faciliteranno la partecipazione diretta dei cittadini al processo legislativo.
La riforma costituzionale e la nuova legge elettorale della Camera (Italicum), il cosiddetto “combinato disposto”, permetteranno una maggiore efficienza dell’azione governativa e del parlamento oltre a una effettiva alternanza alla guida del paese.

 

Fonti: Repubblica, Breaking Italy, BastaunSI.it, Corriere della Sera, Panorama

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Editoriale / Novembre

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