Probabilmente molti dei nostri parenti sono stati a İstanbul. Eppure, loro se la ricordano come una città libera, una città tranquilla. Oggi purtroppo è cambiata. È cambiata perché la maggior parte delle donne ha il velo, quando un tempo era vietato in molti luoghi pubblici; è cambiata perché nelle piazze ci sono le camionette dell’esercito con la mitraglietta, è cambiata perché per entrare in ogni posto ti controllano, e ancora perché nella sera del 31 dicembre, dove si è soliti festeggiare, la città è deserta.
Perché questi cambiamenti?
Uno dei motivi del cambiamento di questa città è il terrorismo. Per colpa del terrorismo, infatti, i controlli si sono intensificati, e ci sono continuamente macchine di polizia ed esercito, più che in ogni altra città europea. Ma c’è un altro motivo politico. Dal 2014 la Turchia è governata da Recep Tayyip Erdoğan, colui che aveva dichiarato di essere l’Imam di İstanbul: il che gli è costato la galera e l’abbandono della carica di sindaco. Erdoğan è un politico islamista, quindi vuole riportare l’islam nel paese. Vari sono stati i tentativi di fermarlo, dalle proteste in Piazza Taksim del 2013, al colpo di stato avvenuto nel 2016, ma nulla di tutto ciò è servito. Ad aprile del 2017, Erdoğan riesce a mettere in atto una riforma presidenziale che gli concede pieni poteri, tramite un referendum. Nel 2019 la Turchia voterà per le presidenziali. Questa è la storia di un paese che sta perdendo la democrazia. E İstanbul risente molto di questa perdita. Questa è una città che sta cambiando. Cosa succederà in futuro?