Cancellazioni e posticipi: lo sport fa un passo indietro 

   di Serena Tartarini 
Parigi, domenica 13 novembre 2015: la partita in corso Francia-Germania e le vicinanze dello Stade de France sono teatro delle stragi di tre attentatori islamici. Il mondo dello sport, per ordinanza del ministero, si ferma.

 Bruxelles, martedì 22 marzo 2016: l’aeroporto e la stazione del metrò sono tragicamente scenario dell’ennesimo attentato diretto e prodotto dalle cellule attive jihadisti. Il mondo dello sport, per rispetto, è pronto a fermarsi. 

Con un tweet, la Federcalcio ha comunicato la cancellazione dell’allenamento della Nazionale belga in vista degli impegni internazionali definendo il calcio, in un momento di crisi come quello che sta vivendo il Belgio da ieri, “irrilevante”. Come successe a novembre con la partita Spagna-Francia, a rischio annullamento è anche il match amichevole previsto per il 29 Marzo contro il Portogallo allo stadio Re Baldovino. Testimoni dell’accaduto sono anche i cestisti del Port of Antwerp Giants, squadra di basket di Anversa rimasta bloccata all’aeroporto di Zaventem ieri mattina. Erano in attesa di essere imbarcati in direzione Milano-Malpensa per disputare la partita contro il Varese, programmata inizialmente per questa sera a Masnago. Attualmente la gara 1 dei quarti di finale di FIBA Europe Cup è stata posticipata alle ore 20.30 di giovedì 24 marzo. Anche il ciclismo ha deciso di annullare la semi-classica belga ‘Attraverso le Fiandre‘. Tra marzo ed aprile, il Belgio dovrebbe ospitare gran parte dell’attività ciclistica internazionale tra cui la Gand-Wevelgem la domenica di Pasqua, ma anch’essa ancora in attesa di conferma. 

L’allarme terrorismo, già da qualche mese, aveva spinto la Uefa a prevedere partite senza tifoserie, con sedi e date differenti dalle quelle previste per l’Europeo 2016 in Francia. Queste misure di sicurezza, ora, potrebbero essere attuate.

Ma ora le attese di annullamenti o cancellazioni e posticipi di match, gare o incontri, sono marginali. In una situazione caotica, piena di dolore, incomprensibile e inaccettabile come quella che ha come protagonista il Belgio e l’Europa tutta, sul web fioriscono bouquet in memoria per le vittime, sventolano bandiere tricolori nere, gialle e rosse. Su twitter incalzano preghiere e hashtag a sostegno delle molte persone coinvolte e colpite. Una grande fetta del popolo del web, in marcia per dimostrare la vicinanza e il dolore che tutti stiamo provando, è occupata da personaggi sportivi: calciatori, tennisti e cestisti. Belga, spagnoli, italiani..europei.

#jesuisEuropéen

#jesuisUnHomme

La paura corre sui Social

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