di Camilla Groppo

– La perdita più grande che un uomo può subire è quella di un parente, di un amico, di una persona molto vicina. Se questa perdita si ha per mano di terroristi, il dolore è ancora più atroce.
Ma c’è qualcuno che riesce a guardare oltre quel dolore, qualcuno che si domanda “Perchè lo hanno fatto? Cosa aveva la persona che amavo di sbagliato? Cosa aveva fatto loro per indurli a un simile gesto?”. Indubbiamente per superare il male e riuscire ad essere razionali nonostante la situazione sia drammatica ci vuole molto coraggio, e questo coraggio lo ha avuto Agnese Moro, quando suo padre è stato ucciso dalle brigate rosse nel ’78. Aveva 25 anni, ed ha avuto la forza d’animo di andare a parlare con gli assassini di suo padre e di perdonarli. Oggi Agnese ha 64 anni e ha deciso di intraprendere un cammino in vari licei d’Italia per raccontare la sua storia. Mercoledì 2 marzo sarà infatti ospite del Da Vigo al Teatro delle Clarisse per un’intervista che sarà guidata da tre delle nostre giornaliste. Coloro che avranno il privilegio di assistere alla conferenza sono le classi quinte del classico e del linguistico e la IV A classico. L’intervista sarà preceduta da un breve video che racconterà la storia del padre di Agnese, Aldo Moro, realizzato da noi di Sharing. La nostra ospite speciale è pronta a rispondere a tutte le domande che le saranno poste, per portare avanti la memoria di suo padre e per far capire a giovani che, a volte, chi ci ha ferito può essere perdonato.