Pink Floyd / Una storia immortale

di Denada Bodoj

– Nel marzo 1967 i Pink Floyd pubblicavano il loro primo singolo “Arnold Layne”, che risuonò in tutte le radio inglesi dando così inizio alla loro incredibile carriera musicale.

Chi sono?

Il gruppo, nato a Londra nel 1965, è stato fondato dal cantante e chitarrista Roger Keith Barrett, dal bassista George Roger Waters, dal batterista Nicholas Berkeley Mason e dal tastierista Richard William Wright. Inoltre nel 1967 si aggiunge al complesso il chitarrista David Jon Glimour, sostituendo presto Barrett che si allontana sempre di più dal gruppo a causa di vari problemi che lo portarono al definitivo ritiro dalle scene. Nel 1985 è invece Water ad abbandonare la band, che, dopo gli ultimi lavori nel 1995, si scioglie definitivamente nel 2006.

Il successo

Sin dagli esordi i Pink Floyd si sono presentati come uno dei gruppi più innovativi, unendo rock e modernità insieme e dando molta importanza non solo al campo sonoro ma anche a quello visivo. Hanno infatti realizzato esibizioni complesse, innovative e mistiche, utilizzando luci e grandiosi effetti scenici: sono oggi dei pilastri nella storia della musica e nel genere rock progressive.

Sono riusciti a creare uno stile tutto loro, ormai facilmente riconoscibile, che ha caratterizzato l’intera produzione artistica e per cui il termine pink floyd sound è ancora oggi molto in uso.

“Their Mortal Remains”

Per festeggiare uno dei gruppi più influenti di tutti i tempi verrà inaugurata il 13 maggio la mostra “The Pink Floyd Exhibition – Their Mortal Remains” al Victoria and Albert Museum di Londra, che rimarrà aperta fino ad ottobre di quest’anno. Ripercorrerà tutta la loro produzione, tra immagini, audio, video e soprattutto oggetti appartenuti al gruppo: strumenti, attrezzatura, disegni, bozze e testi originali. Per tutti i fans sarà un vero e proprio viaggio, che permetterà loro di scoprire tutti gli aspetti artistici della band.

Chi sono per noi?

Sperimentarono con ogni album, sfidando i confini artistici, senza rendersi subito conto dei grandi cambiamenti che stavano apportando nel campo della musica mondiale.

I loro testi insieme alle leggendarie copertine, ideate da Storm Thorgerson, hanno lasciato un segno profondo nella cultura di massa dal punto di vista non solo musicale ma anche socioculturale.

Con The Wall, l’undicesimo album uscito nel 1979, hanno appunto trattato il tema del muro, che simbolicamente sta ad indicare non solo l’oggetto in questione nel corso della storia, dai muri usati nell’antichità che avevano un ruolo protettivo a quelli più recenti, dei campi di concentramento o di Berlino, ma anche quello del protagonista della storia raccontata dall’album.
Pink, a causa di vari traumi psicologici, si costruisce un muro dietro al quale si isola e si nasconde da disagi e sentimenti. Capisce poi che per risolvere il problema deve affrontare la sua vita e analizzarla: apre un processo mentale e finalmente abbatte il suo muro, mostrandosi “nudo” a tutti i suoi simili.

Attraverso i loro testi hanno saputo, ogni volta in modo diverso, raccontarci qualcosa sull’uomo, qualcosa di universale, che vale per tutti gli esseri umani di tutte le epoche, qualcosa di insuperabile e intramontabile che rende i loro lavori immortali.

Parlano della nostra condizione di solitudine e dell’incomunicabilità che spesso c’è tra gli uomini, del resto, l’idea di quest’album è proprio nata dal problema del distacco dal pubblico, che i Pink Floyd sentivano quando si esibivano. L’album contiene nell’insieme numerose domande senza risposta, da quelle più banali a quelle più complesse. Spetta a noi rispondere, ciascuno deve cercare in sé quelle risposte, provando, come il protagonista Pink, ad analizzare le nostre vite e a buttare giù tutti quei muri che spesso, senza neanche rendercene conto, costruiamo per difenderci da tutto e da tutti.

“And everything under the sun is in tune, but the sun eclipsed by the moon.”

“E tutto ciò che è sotto il sole è in armonia, ma il sole è oscurato dalla luna.”

Dobbiamo cercare di osservare la nostra quotidianità in modo diverso per riscoprire tutte quelle cose che diamo per scontate. Tutto ciò che è sotto il sole è perfetto, solo che noi non riusciamo a vederlo, perché il sole è eclissato dalla luna, che noi guardiamo come se fosse il sole stesso. C’è qualcosa che ci impedisce di raggiungere la perfezione e che ci intrappola, invece, in una realtà imperfetta, perciò dobbiamo cercare di abbatterlo per renderci definitivamente liberi.

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