La #mainagioia per Sharing
di Angelica Zarafa
– Quante volte avete ripetuto questa frase? Quante volte l’avete sentita pronunciare dai vostri amici? Quante volte avete condiviso o letto queste parole sui vostri social?
Questo hashtag, ormai diffusissimo tra noi giovani, è diventato un vero e proprio modo di dire, o meglio, uno stile di vita.
#mainagioia nasce con l’intento di strappare un sorriso anche quando non c’è tanto da ridere, ma forse influenza troppo negativamente la nostra vita.
Anche se l’aumento del pessimismo in età adolescenziale è un fenomeno normale, l’hashtag #mainagioia sembra diffondere ulteriormente negatività tra i giovani tanto che la nostra generazione appare ancora più fragile e psicologicamente vulnerabile rispetto alle precedenti. Questa debolezza psicologica, però, molte volte può svilupparsi nel desiderio di suicidio. Ultimamente sono numerosi i ragazzi che hanno compiuto questo gesto estremo.
Lo scorso gennaio una ragazza di 14 anni si è impiccata a Valverde.
A febbraio un diciassettenne si è gettato nel vuoto dal Ponte delle Torri a Spoleto e un altro ragazzo si è buttato dalla finestra di casa sua a Lavagna.
A marzo una ragazza si è lanciata tra i binari della stazione di Cesate ed è stata travolta da un treno.
Ad aprile, invece, Maria Rita Lo Giudice, figlia di una famiglia legata alla mafia, si è buttata dal balcone della sua abitazione a Reggio Calabria.
A maggio i casi di suicidio sono stati molto frequenti.
L’ultimo caso è quello del 9 maggio, ore quando il noto dj di R101 Stefano Mastrolitti ha tragicamente scelto di togliersi la vita. Probabilmente stava attraversando un periodo di depressione che lo ha spinto al gesto estremo, come anche tanti ragazzi anche più giovani che non credevano di avere la forza di poter affrontare le difficoltà.
Alcune domande mi sorgono spontanee: perché cedere alle proprie debolezze invece di affrontarle? Perché arrendersi dopo le sconfitte? Come ha affermato Alberto Zali in “Maria Rita Lo Giudice, dietro l’inspiegabile scelta del suicidio”: “Le sconfitte appartengono alla natura dell’uomo, ma possono essere punti di partenza”.