In Costa Azzurra, dopo Nizza
Di Laura • È martedì 19 luglio e mi trovo a Nizza, sul luogo della strage.
Di Laura • È martedì 19 luglio e mi trovo a Nizza, sul luogo della strage.
Di Claudia Demontis • È chiaro: siamo tutti coinvolti in questa guerra.
Di Alison • Lo sapete già, ma partire dai fatti non è mai scorretto. Venerdì 1 luglio, Dacca, capitale del Bangladesh. Alle ore 21.20 nell’Holey Artisan Bakery, un ristorante nel quartiere diplomatico della città, entra un commando di uomini armati. Hanno pistole di vario tipo, bombe e anche una spada. Iniziano subito gli spari, esplodono […]
di Raffaele Raminelli – “Manuela ha scelto di chiamarsi Aysha. Veste l’hijab, segue gli orari delle preghiere e in quei momenti per lei esiste solo Allah: non sente neppure se i suoi bambini piangono. Sono tollerante, ma lei è diventata fanatica”: si sfoga così Franco Barbato, ex deputato de “L’Italia dei Valori”, in un’intervista a […]
di Camilla Podini – Una partita rinviata, un intero stadio evacuato, ed una rinnovata paura per il terrorismo islamico
di Daniela Tarquini – Terminato il “can can” mediatico, che segue sempre l’onda di terrore prodotta dagli attacchi barbari alle nostre città, è adesso davvero il tempo di fermarci e di fare qualche riflessione su come il nuovo mondo, il mondo social, ha vissuto e vive tutto questo.
di Veronica Arnoldi – I terroristi che hanno agito per conto dello stato islamico hanno sicuramente raggiunto il loro obiettivo: seminare il terrore, un terrore che raggiunge ognuno di noi in modo differente:
di Andrea Perrone – Sappiamo tutti benissimo, purtroppo, che ormai gli attacchi terroristici stanno diventando sempre più frequenti,sempre più inaspettati. Ciò provoca nella popolazione una sensazione di paura, quei brividi lungo la schiena che fanno pensare di non essere mai totalmente al sicuro.
di Caterina D’Amico Sono passati circa due anni dall’ultima assemblea plenaria in cui pochi coraggiosi si sono fatti avanti per parlare dei problemi riguardanti la scuola.
di Rossella Carta – Per tutto il 22 marzo non si è parlato d’altro. Tutti i social media coinvolti, insieme a enti televisive, radio, l’intera comunicazione mondiale sintonizzata sul canale Paura. Pareri divergenti, tanto dolore, insicurezze e troppe, troppe domande.
di Chiara Motta – Ore undici di sabato mattina, Istanbul. Un kamikaze si fa esplodere in pieno centro.
di Camilla Groppo – La perdita più grande che un uomo può subire è quella di un parente, di un amico, di una persona molto vicina. Se questa perdita si ha per mano di terroristi, il dolore è ancora più atroce.
di Angéline PEACE WANTED – La domanda che ci poniamo ogni giorno e che non possiamo fare a meno di chiederci è perchè nel mondo ci sia tanta violenza. Non esiste una risposta definitiva a questa domanda, ma possiamo cercare nel nostro piccolo di dare una risposta riflettendo sul valore della Pace.
di Chiara Anche i temi più delicati e dolorosi non sono esenti dalla pungente ironia del settimanale francese “Charlie Hebdo”: questa volta ad essere ritratto è il piccolo Aylan, bambino curdo tristemente famoso per la sua morte fotografata su una spiaggia turca.
di Federica Natale è arrivato per tutti, o almeno così in teoria dovrebbe essere, ma la realtà purtroppo è ben diversa. Centinaia di immigrati sbarcano ogni giorno nel nostro paese e vengono smistati in diversi città e paesi. Arrivano senza nulla e sono soli. Come è stato il loro Natale?